Il problema Italiano sulla protezione dei Dati

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Le aziende Italiane non si pongono il problema relativo alla protezione dei dati, ma si legano solo alla parte legale, questo comporta che senza abilità tecniche anche di base per la comprensione dei meccanismi che regolano le infrastrutture, gli hackers continuano comunque a bucare i sistemi, ridicolizzandoci a livello globale. Un data breach può costare a un azienda milioni di euro, mentre qualche regola non conforme qualche migliaia. Un collasso del sistema, una fuga di dati è difficile da attutire, porta via credibilità, clienti e fatturato. Il nostro paese è fatto di norme e regole, ma è indietro 50 anni a livello digitale a livello globale. Paesi come la Polonia e addirittura l’India ci hanno superato in competenze. La tecnologia crea posti di lavoro, la resistenza da parte di alcuni governi e di una certa fascia della popolazione ci sta portando a livelli da terzo mondo e costringe molti giovani e non a fuggire all’estero per avere una paga adeguata a seconda delle competenze maturate. C’è anche da dire che rendere complessi i sistemi (burocratizzarli) che per il cittadino dovrebbero essere intuitivi non aiuta certo a evitare una certa frustrazione e resistenza da parte degli stessi. Io vivo con una persona che ha lavorato per grosse compagnie internazionali ed è basita da come il nostro sistema sia ancora da oliare e di come sia completamente assente sul mercato internazionale. Prima barriera l’inglese. Siamo l’unico paese in europa a non parlare la lingua inglese o a parlare a livello elementare. Utilizziamo acrononimi, spesso insensati e alcune parole che ormai sono etichettate come obsolete dalla lingua inglese o che si riferiscono più a uno slang americano, anche quello sorpassato. Le aziende in attivo sono poche e crescono più o meno del 3% 4% massimo che non è nulla se comparato con il 15%-20% su chi sta sul mercato internazionale e a volte arriva anche a numeri a 4 cifre. Diverse volte ho cercato di introdurre nuovi sistemi di facilitazione in differenti contesti, ma poi qualcuno li ha fatti suoi senza capirli, perché non ne ha le abilità tecniche, risultato? i problemi sussistono. La competenza è un valore, la furbizia no, perché a lungo termine quello che conta è rientrare dei capitali e fare utile.

Conta anche il personale, se hai personale competente e pagato decentemente e sopratutto lo valorizzi eviti che poi fugga in cerca di altri lidi, altrimenti la situazione rimarrà sempre la stessa e anzi rischi di aprire le porte agli insider, specialmente oggi che il costo della vita è elevatissimo. E’ un fattore culturale di rispetto e crescita che spesso manca, che deve essere rafforzato dal lavoro in team. Ma quando entrano in gioco insicurezze e poca chiarezza, anche questo diventa difficile. Ho visto le differenze tra l’estero e l’italia, perché le ho vissute. I feedback, il team playing è veramente importante e spesso utile a tutti, laddove le possibilità sono aperte a tutti senza invidie di sorta.

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Una risposta a “Il problema Italiano sulla protezione dei Dati”

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